Il San Gerolamo

Opera del 1690




Il San Gerolamo, dottore della Chiesa latina, in quest’opera è ritratto mentre è intento a meditare sulla Sacre Scritture, all’interno di una grotta buia e disadorna. Sebbene sia di età piuttosto avanzata, il suo corpo è ancora robusto e pieno di vigore. Egli viene rappresentato nel momento in cui legge con rapida attenzione la Bibbia poggiata su una roccia. Nella mano destra, Girolamo tiene la pesante pietra con la quale, durante le sue riflessioni sulla passione di Cristo, era solito percuotersi il petto come atto di penitenza per i suoi peccati. Il Santo viene ritratto nudo, coperto soltanto da un semplice panno intorno ai fianchi. In basso, sulla destra del dipinto, è posto il galero cardinalizio, suo attributo tradizionale e simbolo del cardinalato che San Girolamo rifiutò. Nato a Stridone, un piccolo paese delle Alpi Illiriche, Girolamo visse da eremita nel deserto di Calcide dal 374 al 379. Dopo la sua ordinazione sacerdotale in Antiochia, egli proseguì i suoi studi a Costantinopoli. Nel 382 Girolamo si recò a Roma, dove fu ammirato per la sua straordinaria conoscenza delle Sacre Scritture, ma dove al tempo stesso si procurò molti nemici, a causa delle sue critiche severe nei confronti del clero romano. Forse anche a causa di ciò egli decise di ritirarsi in un monastero nei pressi di Betlemme, dove si dedicò, negli ultimi anni della sua vita, allo studio e alla meditazione. La personalità fortemente asoetica del Santo e la sua completa devozione verso le Sacre Scritture, sono pienamente rappresentate in questo dipinto di Mattia Preti. Questa grande opera è dominata dalla giustapposizione della vigorosa figura del Santo ai massi di roccia grigia, che il pittore usa come metafore dell’incrollabile fede e della ferma obbedienza del Santo ai comandamenti. Nell’iconografia cristiana infatti, la roccia è un simbolo che rappresenta sia Cristo sia la Chiesa, che Cristo fondò su San Pietro, il cui nome, sia in latino che in greco, petròs, significa anche roccia. Questi significati vengono resi dal Preti in quest’opera attraverso l’immagine della Bibbia, che è posta su un ripiano quadrato di roccia. La straordinaria immagine di San Girolamo, poggiato con tutto il suo peso sulla roccia, indica sia l’urgenza del suo impegno spirituale, sia la sua completa dipendenza dalla fede cristiana. Il ripiano di roccia, inoltre, molto probabilmente evoca l’immagine dell’altare cristiano. Un dipinto però può soltanto rappresentare l’immagine esteriore di un corpo. E’ la sfida suprema dell’arte sacra ad esprimere le sensazioni che nascono all’interno dell’anima. Mattia Preti si distingue tra tutti i pittori del Seicento proprio per questa capacità di rappresentare, nella sua interezza spirituale, il messaggio di santi, pensatori e asceti. Quest’opera del Preti, scoperta di recente, rappresenta un’ulteriore, importante contributo alla sua produzione artistica di immagini di santi. Essa è infatti, tra le opere note del Preti, l’unica rappresentazione di San Girolamo a figura intera. La monumentale immagine del santo è modellata con la consueta forza espressiva tipica del Cavalier Calabrese e la sua postura è stata creata appositamente per questa composizione. Le tonalità scure e profonde del dipinto e la solenne ampiezza delle magistrali pennellate sono entrambe caratteristiche riconducibili alle profonde convinzioni spirituali proprie degli ultimi quindici anni di vita dell’artista. Il deliberato ritorno al tenebrismo caravaggesco dei suoi primi lavori, è anch’esso tipico degli ultimi momenti della sua vita artistica, e per questo motivo, tra i tanti dipinti del Preti ai quali per stile e per tecnica questo San Girolamo può essere accostato, vanno menzionati il martirio di San Pietro da Verona, nella Chiesa di San Domenico a Taverna, e il San Pietro penitente, al Museo del Collegio Wignacourt, di recente esposto al Museo Civico di Rende. Le grandi misure di questo quadro, il suo soggetto distintivo e la cornice intagliata e dorata di manifattura siciliana tardosecentesca, indicano in maniera abbastanza evidente che l’opera venne commissionata intorno al 1690 da un importante committente privato. Come sempre però, il dipinto rappresenta le qualità proprie di un atto personale di riflessione e devozione compiuto dall’artista. L’atmosfera di profonda meditazione dell’opera, dalla quale il corpo del santo emerge come un pallido raggio di luce nel mezzo di un buio impenetrabile, è una chiara metafora dell’anima cristiana mentre contempla l’ignoto. Per San Girolamo, come Preti ci ricorda, la lezione cristiana contenuta nella Bibbia è la promessa della salvezza dalle tenebre dell’abisso. Questo è il messaggio che viene inequivocabilmente comunicato per mezzo della sua straordinaria abilità pittorica, dal geniale pennello di Mattia Preti.


Saint Gerome


The Saint Jerome, Doctor of the Latin Church in this work is portrayed meditating on the holy Scriptures, inside a dark and unadorned cave. Although he seems to be an elderly person his body is still strong and full of force. He is represented reading the Holy Bible paying a lot of attention sitting on a rock. On his right hand, Jerome takes the heavy stone by which, during his reflections on the Passion of Christ, used to beat his breasts as an act of penance for his sins. The saint is naked dressed only by a simple cloth around the hips.Below, on the right of the painting, there is the Cardinals Jail, Cardinal symbol refused by S Girolamo. He was born in Stridone, a small village closed to the Illyrian Alps. He lived as hermit in the desert of Calcide from 374 to 379. After he become a priest , he continued his studies at Constantinople. In 382 Jerome went to Rome where he was admired for his extraordinary knowledge on the Holy Scriptures, but where at the same time, he procured himself many enemies because of his severe criticism against the Roman clergy. Because of this reason he decided to retire to a monastery close to Bethlehem, where he devoted himself in studying and meditation. His complete devotion to the Holy Bible, is fully represented in this painting by Mattia Preti, who focused his attention on the juxtaposition beetween the strong figure of the saint and the strong rock that the painter used as metaphors representing the firm faith and obedience to the commandments of the Holy Bible. Actually by the Christian iconography, the rock is a symbol that represents both Christ and the Church and in addition the greek meaning of rock is Petrus. These meanings are made by Preti in this work through the image of the Bible, placing the image on a rock.The extraordinary image of St. Jerome, sitting on the rock indicates its complete dependence on the Christian faith. The shelf of rock, also, probably evokes the Christian altar image. Mattia Preti stands out among all the painters of the seventeenth century because of this capacity to represent trough its works the spiritual message of the saints, thinkers and ascetics.This work of Mattia Preti , discovered recently, is another important contribution to his artistic images of saints. It is, in fact the only representation of St. Jerome in figure. The image of the saint is modeled with the usual expressive strength of typical Cavalier Calabrese and his posture was created specifically for this composition. The dark and deep tones of the painting is a feature connected to the deep spiritual beliefs caracterising the last fifteen years of life of the artist. A deliberate return to the dark of Caravaggio's early work, is also typical of the last moments of his artistic life, and for this reason, among the many paintings of Preti for which style and technique that St. Jerome may be approached, should be mentioned the martyrdom of St. Peter of Verona, in the Church of San Domenico in Tavern, St Peter the penitent, at the Museum of the College Wignacourt, recently exhibited at the Museo Civico of Rende. The large size of the painting, its distinctive subject, the carved and gilded frame Sicilian manufacturing indicate fairly clearly that the work was commissioned around 1690 by a private developer, anyway the work represent also a self reflection made by the artist. The atmosphere of deep meditation of the work, from which the body of the saint appears as a ray of light in the middle of an impenetrable darkness is a clear metaphor of the Christian meditation on the unknown. For St. Jerome, as Preti reminds us, the lesson contained in the Christian Bible is the promise of salvation from the darkness. This is the message that preti wonts to communicate through his extraordinary artistic skills.


(trad. Maria Garcea)

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