Curiosando sulla storia della musica ho trovato uno dei miti più antichi che la riguarda:quello di Orfeo.Quest'ultimo è l'eroe mitico che ha legato indissolubilmente il canto al suono della lira; ma quello che affascina di più è l'elemento magico e incantatore nel mito orfico. La musica viene concepita come una forza magica e oscura, che sconvolgendo le leggi della natura, sembra riconciliare i principi opposti: vita e morte, male e bene, bello e brutto.
Ma se vi sono delle analogie tra i due miti vi sono anche molte diversità: Orfeo era raffigurato con la lira, mentre Dionisio come suonatore di flauto.
Orfeo con la sua lira rappresenta un richiamo talmente forte da mutare il corso degli eventi: il suo canto procura piacere, ma è un piacere di origine così particolare da tramutarsi in incantesimo e da costringere tutti a seguirlo come invasati. Alla base di questo potere incantatore ci sono due elementi fusi insieme:la parola e la musica, la poesia e il suono, la ragione e la fantasia. Dionisio invece celebra il suo canto solo col flauto, con la musica, che viene esaltata dalla danza in una frenesia orgiastica e bacchica. Il culto di Dionisio fu sempre guardato con sospetto, tanto che i suoi devoti sceglievano per i loro riti luoghi isolati, lontani dalle città, dove potevano pervenire alla divina follia, aiutati dal vino, dalla musica chiassosa e spontanea degli strumenti a fiato.
Sembra che Orfeo rappresenti la parte razionale della musica che fa riferimento anche al logos; Dionisio sembra invece rappresentare la parte recondita del nostro io che la musica con le sue note coinvolgenti sa tirare fuori.
A Vis Musicae 2009...
Una voce che suona, Alien Dee