In occasione dell’evento “Maggio, teatro e musica" in Verona, tenutosi a Maggio, Stella Grasso, bambina udente dai genitori sordi, ha partecipato prima al teatro Camploy poi nel Palazzo della Gran Guardia per uno spettacolo teatrale dal titolo “Elmer, l’elefante variopinto”.
Stella ha insegnato ai suoi compagni delle classi prima, seconda terza e quarta, la lingua dei segni italiana.
Ecco il video della graziosa bambina.
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Bianca Mena
Il suo è un nome maschile per testimoniare la sua opposizione ad un mondo prevalentemente maschile. Il suo nome è frutto di una modifica … a Tommaso ha tolto una “costola” per renderlo più sonoro e Binga, poi, proviane da Bianca.
Con la sua poesia, che si chiama poesia sonora, tratta argomenti sociali e di denuncia.
Può così parlare di tutto, non ci sono argomenti di cui “non” si può trattare.
Per quanto riguarda la lingua dei segni, questo è un mondo che ha conosciuto solo ora.
Non capisce un H di quello che segnano, ma è comunque affascinata da questa lingua che, a suo modo, come la poesia sonora, ha una sua musicalità.
Infatti la poesia di cui si occupa Tomaso è ricca di omografie. Se tradotte in lingua dei segni si perde delle sue poesia la "rima" ma queste acquistano maggiore estetica.
Fa chiaro riferimento dicendo questo alla “poesia muta” di Lucia Daniele e Laura Di Gioia (sorde) che mostrano il ritmo della poesia segnando.
Il consiglio che da a tutti gli studenti dell’unical è di leggere molto e di condividere le esperienze come quella di vis musicae che arricchiscono la mente e la vita.
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Durante le scorse elezioni Ádám Kósa, Presidente dell’Associazione dei
sordi ungheresi, ha conquistato un seggio al Parlamento Europeo. La
dimostrazione che la sordità non è più una barriera nel mondo
politico, è che sono state elette altre tre persone sorde, tutte
donne, in tre stati diversi dell’Unione Europea. La prima è Helga
Stevens (foto in alto), membro del Parlamento Belga, recentemente
rieletta. La Stevens è la candidata più popolare nel suo partito per
questa legislatura. Anche dalla Grecia arrivano segnali positivi.
Dimitra Arapoglu (foto a sinistra) è stata, infatti, eletta come
membro del Parlamento Greco. Infine, in Austria, Helene Jarmer (foto a
destra) ha vinto un seggio con il suo partito, i Verdi, per il
Parlamento del suo Paese. Questi esempi positivi non dovrebbero essere
solo eccezioni, ma la regola. Una fonte di ispirazione per tutti i
sordi europei che vogliono affacciarsi alla politica per essere utili
alle istituzioni dei loro Paesi.
Una nuova tecnica per per permettere ai sordi di "sentire" la musica
Pubblicato da Federico alle 18:51Etichette: Ambienti digitali, musica, vis musicae 2009
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IL SOGNO E LA POESIA..
La solitudine
il volto
e il sorriso
dirompono improvvisi
come bagliori di perla
e una musica bella
si accompagna leggera
al suono sordo
del silenzio cupo.
Nel buio appena rischiarato
scolpirai sul corpo affaticato
la danza seducente
di un attimo vissuto intensamente
e allora si lascia che i petali di rosa,
note ritmate di velluto chiaro,
raccontino alla luna
e al mondo intero
l'incanto della poesia,
un sogno che non vuol svanire via....
Etichette: poesia, vis musicae 2009
Questa sera un grandioso spettacolo infiammerà la serata di Vis Musicae: saremo di fronte alla quintessenza del mondo del freestyle, grazie agli ospiti d'eccezione che si esibiranno di fronte al pubblico di Villaggio Mancuso.
Di Kiave, Alien Dee e Praso si è già parlato in precedenza. Mi sembra, però, altrettanto doveroso spendere qualche riga per gli altri due ospiti della serata, due MC's di caratura elevatissima: Clementino e Hyst.
Clementino è, probabilmente, insieme al torinese Ensi, il re del freestyle italiano. Vincitore del "Tecniche perfette" nel 2004, secondo al "2The Beat" nel 2005 battuto da Ensi ma vendicatosi contro lo stesso nel successo del 2006, oltre a essere un vero intrattenitore per i numerosi fans che lo seguono nelle varie serate in tutta Italia, è uno dei più grandi personaggi presenti nello scenario italiano dell'improvvisazione in freestyle, sia in italiano che in napoletano. Non disdegna infatti il suo dialetto nemmeno nelle sue canzoni, come è spesso abitudine di molti MC's napoletani, mostrando poco interesse per le numerose critiche fatte da altri rapper per l'uso eccessivo del napoletano. Ciò che è unico di questo artista è il fatto che egli prende continua ispirazioni da altre forme d'arte per la propria musica, come il teatro e la canzone napoletana d'autore.
Il suo unico album prende vita nel 2006. Il titolo è "Napoli Manicomio" e vanta collaborazioni con diversi artisti come One Mic, Kiave, Chief, Mastafive e molti altri.
Sebbene la sua carriera discografica non sia molto ricca di produzioni, ciò che questo ragazzo di Nola, classe '82, continua a far vedere in ambito di freestyle è a dir poco notevole.
E altrettanto notevole è il curriculum di Hyst, al secolo Taiyo Yamanouchi, figlio dell'attore giapponese Hal Yamanouchi e fratello maggiore del rapper Jesto, con il quale ha dato vita, per l'appunto, al duo Hyst e Jesto. Egli è anche attore e showman, passioni di evidente derivazione paterna: ha infatti condotto il programma di Rai Tre "Tintoria", insieme a Carolina Marconi. Ha anche recitato nelle miniserie tv dedicate al maresciallo Ultimo, ha condotto la seconda e la terza serie di Tintoria ed ha recitato nel film "Questa notte è ancora nostra".
Come Hyst ha partecipato a diversi lavori discografici tra cui gli album de Gli Inquilini dal titolo Benvenuti nel paese dei mostri e Bentornati nel paese dei mostri, per l'album d'esordio di Jesto, Il mio primo e ultimo disco e con gli Ira Funesta.
Il 2The Beat del 2006 è stato un grande scenario per Hyst: si classifica terzo nel deathmatch contro Kiave, Ensi e Rob e si consacra come uno dei migliori freestylers della scena italiana. Cos'altro dire: questa sera gli amanti dell'hip hop e non avranno davanti un panorama eccezionale; invito tutti a seguire l'evento con molta attenzione e........Hip Hop rulez!!!
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Non consoscevo vis musicae, ma adesso credo che verrò anche il prossimo anno.
Etichette: redazione-reference
Ecco l'intervista che la redazione pone a Daniel Jones.
Etichette: musica, Praso, redazione-reference, vis musicae 2009
I greci, gli italiani e i portoghesi.
Nella serata d’improvvisazione
fanno si che i versi loro siano compresi.
Con una nuova comunicazione.
Si abbattono frontiere tra i paesi.
Se devo proprio dare un opinione
è la serata più sperimentale.
Per rendere il linguaggio universale.
Donato De Acutis (artista dell'ottava rima)
Etichette: redazione-reference, vis musicae 2009
Tra le performance di oggi, nel programma di Vis Musicae troviamo quella di Donato De Acutis e Giampiero Giamogante con "POETAR CANTANDO" (contrasti in ottava rima)...per chi non ha la fortuna di seguire dal vivo la manifestazione penso sia utile capire un pò meglio di cosa si tratta!
"Il Contrasto é un tipo di duello verbale cantato, improvvisato, eseguito durante feste ed eventi. Diffusi oggi nelle regioni dell'Italia Centrale, in Toscana, Lazio e Abruzzo, i Contrasti vengono eseguiti da coppie di artisti, chiamati Poeti Bernescanti, o Poeti a Braccio, o anche Poeti in Ottava. Questi artisti sono in genere uomini, ma ci sono tra di loro anche alcune donne. Nel Contrasto i poeti attaccano e difendono, a turno, due personaggi o idee, tentando di dimostrare la superioritá dell'uno e inferioritá dell'altro. Le performance sono pubbliche, eseguite in genere durante eventi locali, incluse feste dell'Unitá o di Liberazione, e piu' raramente feste parrocchiali. I temi, cioé gli argomenti discussi, vengono scelti dal pubblico. In un Contrasto si puó discutere in pratica su qualsiasi cosa, sempre che si tratti di due concetti. Inoltre, se il pubblico non offre un tema, i poeti a volte si divertono semplicemente ad attaccarsi ed insultarsi tra di loro."
Questo vuole in genere la tradizione dei contrasti in ottava rima, questa sera certamente l'atmosfera seguirà lo stile e lo scopo di Vis Musicae...e a noi che non siamo li...non ci resta che aspettare che ci raccontino nei prossimi giorni le emozioni di questa serata!
Etichette: vis musicae 2009
Il 24/07/2009 alle 20 e 30 vari artisti hanno presentato la loro "arte"
PAREA KANEI STOGUALO TO KUMA ME TO BRACO
AC! POS EMEOUMHSA TH EUNTROFIA SOUNA CW
At the sea shore the wave is incompany with the rock .
Ah! How I desidered to be with you
Vicino al mare in compagnia di una roccia.
Ah come desidererei di essere con te
TREIS KOMENIES TNWRISAME STHILLA TH MARIA
EKEI POU AMOLAMBANAME TRIA MPURAKIA KPUA
Three girls we met at villa maria
As we were enjoying three cold beers
Abbiamo incontrato tre ragazze a Villa Maria
Mentre noi stavamo bevendo tre fredde birre
EA MENISSES EKATSEANE NA PIOUN AP TSI CUMOUE MAK
KAI HTANE PANEMOEFES KAIPHRANE TO NOU MAS
They like bees to drink from our juices
They were so beautiful, they took our mind
Loro ci ispirano come I fiori degli alberi con la loro dolcezza
Loro sono davvero carine e hanno catturato la nostra mente.
eukaristo
Thanks
Grazie
Etichette: redazione-reference, segni artistici, vis musicae 2009
La professoressa Jole Romano ha scritto una bellissima poesia dedicata ai sordi, in essa si tende a risaltare l’importanza della loro lingua, la LIS, una lingua che come scritto nella poesia si esprime con le mani, e con le mani si esprimono pensieri , sentimenti ed emozioni!
Etichette: poesia, vis musicae 2009
A COSA SERVE? Essa viene utilizzata per comunicare nomi propri (geografici o di persona), nomi non conosciuti e parole di lingue estere.
E' da evidenziare che variano da paese a paese e si modificano nel tempo.In Italia era diffuso, fino a circa 20 anni fa, un alfabeto manuale noto anche agli udenti, mentre oggi i sordi italiani utilizzano un nuovo alfabeto manuale, molto simile all'alfabeto manuale internazionale. Questo viene sempre eseguito con una sola mano all'altezza del collo del segnante.
Vi mostro le differenze che ci sono tra entrambi gli alfabeti, del passato e quello odierno
PRIMA ERA COSì ......
Etichette: lingua dei segni, lis, vis musicae 2009
“LA VOCE NON TRATTIENE CHE QUELLO CHE L’ORECCHIO NON SENTE”
"Ed era quasi una fanciulla,
emersa da quell'unica felice unione di canto e lira
e si preparò un letto nel mio orecchio."
-Reiner Maria Rilke-
L' orecchio è l'organo del linguaggio verbale. Sostiene Tomatis: "Senza orecchio niente canto e niente linguaggio".
"Ogni individuo alla nascita ha la capacita' di sentire tutte le frequenze comprese tra i 20 hz e i 20 mila hz . sostiene Tomatis .. Inconsciamente, a poco a poco, inizia a filtrare i suoni che gli arrivano, a sviluppare la sua sensibilita' alle frequenze e ai ritmi della lingua materna e a bloccare la sua percezione alle altre frequenze".
Ogni lingua concentra i suoni principali in una zona di frequenze specifiche. Allo stesso modo variano anche i parametri legati al suono, come il ritmo e il tempo medio di emissione delle sillabe. Da queste differenze deriva secondoTomatis la difficolta' per un individuo di riconoscere e riprodurre perfettamente i suoni di una lingua diversa dalla sua.
Il modo in cui percepiamo i suoni è il modo in cui i suoni verranno successivamente emessi.
Nel caso dei cantanti con problemi di voce, il problema di avrà all'origine un problema minore d'ascolto.
Una volta tappate le orecchie al tenore
lasciò filtrare solo alcune frequenze.
Immediatamente la voce del cantante ruppe in rantolo:
una volta bloccate le frequenze
erano sparite dalla sua voce.
"Se modifichiamo l’ascolto, la voce cambia immediatamente e inconsciamente. Se l’ascolto si modifica, immediatamente e inconsciamente si modifica anche la voce."
-Marchetti Antonio-
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Etichette: poesia, redazione-reference, vis musicae 2009
Ho pensato che in virtù della manifestazione vismusicae09
anche noi potremmo attribuirci un “segno-nome”;
io avevo pensato a FARFALLA VERDE
perchè vorrei essere la rappresentazione di una farfalla,
libera di volare, di non avere confini e di godersi
ogni giorno come se fosse l'ultimo!
Altra ragione è che adoro il colore verde, il colore dei miei occhi
ed il colore appunto della farfalla che ho tatuato sul mio corpo!
Sarebbe carino se ognuno di noi continuasse a crearsi
il proprio segno nome e spiegarne la ragione
del perchè l'ha scelto...
Maria Laura
Etichette: lingua dei segni, vis musicae 2009
Artista portoghese che parla inglese per fare la sua musica.
Etichette: musica, vis musicae 2009
Due poesie in rima da Tommaso Binga...artista (DONNA) qui a vis musicae.
Etichette: poesia, Tomaso Binga, vis musicae 2009
Ieri sera, 24/07/2009 si sono esibiti nell'anfiteatro del parco Nazionale della Sila, gli artisti greci, che si sono dilettati nei distici improvvisati, le cosidette MANDINADHES.
Gli artisti erano tre:
- Antonis Fragkakis- voce e lyra
- Manolis Lagoudakis- voce e lyra
- Manolis Skoumpakis- lauto.
Ecco la loro prima mandinadhas:
Etichette: greci, vis musicae 2009
I greci, gli italiani e i portoghesi.
Nella serata d’improvvisazione
fanno si che i versi loro siano compresi.
Con una nuova comunicazione.
Si abbattono frontiere tra i paesi.
Se devo proprio dare un opinione
è la serata più sperimentale.
Per rendere il linguaggio universale.
Donato De Acutis (artista dell'ottava rima)
Il suono è vibrazione in alto sale.
Unisce il gesto e pure la parola.
E pure se la lingua non è uguale
stasera pare che sia una sola.
Qualsiasi sia la comunicazione oggi vale
comunque il messaggio dritto vola
Sarà che sia poesia all’improvviso
lascia il ricordo nel cuore inciso.
Serena Salvatori
Sordi che ballano, uomini che suonano come strumenti…tradizione,. Innovazione, sperimentazione, calabresi, greci, portoghesi, libanesi, palestinesi che stupiscono e amicizie che nascono nella diversità…mi piace! Grazie
Paola Paggi
Etichette: redazione-reference, vis musicae 2009
Una bella emozione essere qui con tutti questi giovani. Si respira un clima prezioso e raro. L’anno prossimo venite anche voi.
Giornata densa, piena di emozioni difficili da descrivere a parole…relatori poetici, artisti filosofi, interpreti danzanti, sottotitolatrice mitragliante, tirocinanti scatenati, sordi che ballano al ritmo del reggae, domani si può iniziare ad apprendere la lingua dei segni, o diventare batteria umana con le corde vocali e poi improvvisatori e studiosi a rimare per il Mediterraneo…
Bella serata ma poteva essere pubblicizzata un po’ di più per far arrivare molta più gente!!!
Bella serata , peccato per la poca gente. E ottima musica.
Bellissima serata peccato che ce ne siano poche così.
Bellissima serata peccato per la poca gente. Jamu tutti a broduuuuuuuuuuuuuuuuuuu……Giuseppe
Suoni, mani che danzano, voci ed emozioni. Veniteeeeeeeeeeeeeeeeeee a sentire e vedere con noi le mani che cantano e la voce che risuona.
Integrazione iniziale ottima tra persone udenti e sorde.
È la prima volta che partecipo a questo evento. Per ora non posso dire quali saranno i risultati di questa integrazione tra persone sorde e udenti ma l’impatto, per ora, è molto buono.
È bellissimo, provo tante bellissime emozioni anche perché c’è la LIS e i sottotitoli… Servizio completo.. Probabilmente grazie a questo posso provare queste emozioni.
Ieri sono arrivata qui con l’aereo, dopo mi hanno accompagnato. Pensavo che la calabria non fosse cosi bella e sono rimasta molto meravigliata da piante, montagne. Io sono l’unica artista sorda arrivata ieri e sono contenta di aver incontrato Paolo Scarnecchia, persona speciale. Ho parlato con lui senza interprete e sono rimasta meravigliata. Stamattina, mi hanno fatto vedere la Sila. Un posto bellissimo… Sono contenta che la LIS sia mostrata anche agli udenti in modo che sia conosciuta. È importante farla conoscere anche agli udenti e soprattutto capire cosa vuol dire il silenzio. Adesso è precoce dirlo, ma sicuramente l’integrazione sarà bellissima e piena di emozioni.
Nellamia vita non mi aspettavo questo evento. Paolo ha pensato di inserire musica e lis e ha detto che sotto i segni c’è musica. Gli udenti usano le parole e fanno musica. Ma anche i sordi lo fanno. È la prima volta che si organizza un evento con musica rap e interpreti. Sono stupita di come le interpreti riescono a fare vedere la musica. Domani vorrei vedere gli artisti sordi mostrare le loro impressioni.
Donata Chiricò
La poesia è come il pane: semplice e sacra.
È un filo elettrico in grado di connetterci con l'infinito,
con la natura, con l'anima del mondo.
È come la preghiera dei mistici, senza più lingua di appartenenza,
senza marchi di religioni superiori, senza confini
Fuad Rifka, L’ultima parola sul pane, 2007
Tommaso Russo Cardona era un amico e un collega. Insegnava all’Università della Calabria ma oggi non è più con noi. Il cancro, questa malattia così “simbolica” ed inafferrabile, ce lo ha portato via. Determinato e fragile ha lottato come sapeva fare: amando e studiando. E così ci ha lasciato due libri con la precisa volontà che i suoi amici ci mettessero letteralmente le mani. Sapeva che non ce l’avrebbe fatta a vederli editati. Ma sapeva anche che, chi lo conosceva e gli voleva bene, non avrebbe lasciato che il suo lavoro non vedesse la luce. Sono libri che parlano di ciò che più di tutto fa del linguaggio quella forma di vita così speciale che esso è. Il primo racconta ed analizza quel particolare fenomeno linguistico e cognitivo che è l’ironia e il “rovesciamento discorsivo” che la caratterizza. Uscirà per Meltemi giusto domani. Ne ha curato l’edizione Grazia Basile. Il secondo libro parla di poesia. Uscirà entro l’anno. Racconta come sono fatte le poesie delle lingue verbali. Soprattutto, però, racconta come sono fatte e come funzionano le poesie in lingua dei segni e, in particolare, in lingua dei segni italiana (LIS). Del resto è proprio nel corso del lavoro di analisi e di glossa di una delle poesie della poetessa sorda Rosaria Giuranna che nasce il titolo: “Insensato tintinnio di mascelle”.
E’ noto che la poesia ha meno lettori e frequentatori dei romanzi. Figuriamoci quanti utenti può avere una poesia in lingua dei segni, ovvero in una lingua normalmente utilizzata dai sordi (e non da tutti i sordi), storicamente considerata una non lingua e, quindi, da sempre boicottata ed oltraggiata. Eppure la poesia in lingua dei segni esiste, come esistono poeti e poetesse sordi che le danno vita. E’ un pezzo di cultura “orale” e, quindi, carnale, in un mondo di comunicazione cosiddetta globale, ovvero senza corpo e senza voce. Dobbiamo ammettere che c’è un non so che di primitivo e pulsante nella poesia, forse anche di ingenuo. E questo è valido, ovviamente, anche per la poesia in lingua dei segni. Ogni poeta, tanto adoperando le mani e gli occhi (come succede nelle lingue segnate) quanto adoperando la voce e l’orecchio (come, al contrario, accade nelle lingue verbali) usa la lingua in un modo tutto speciale e mentre la usa la trasforma e la “performa” in qualcosa che tiene insieme il corpo e l’anima, l’istinto e la mente, le viscere e il cervello. Questo spiega o, almeno, suggerisce che la poesia è sempre fuori e dentro la lingua nella quale nasce. Figlia delle figlie di Babele, le capita spesso di affrancarsi dalle sue stesse origini e diventare linguaggio condiviso, puro suono, ritmo universalmente riconoscibile. Tommaso Russo Cardona ha studiato per anni le lingue dei segni e ne è rimasto affascinato perché gli sembrava che fossero un punto di vista privilegiato da cui approfondire temi che gli erano cari quali, ad esempio, il rapporto tra l’origine del linguaggio e le attività manipolative e strumentali. Quando ad un certo punto impatta nella poesia (conosce Rosaria e Giuseppe Giuranna nel 1995) cerca di capire in che cosa quell’arte fatta di segni si distinguesse da quella fatta di parole. Esplorando attentamente quella danza di mani che sta in ogni poesia in segni, Tommaso Russo Cardona ci ha insegnato che esiste una radice comune a segni e parole e che il registro poetico è “quello in cui le affinità tra lingue vocali e segnate sono più evidenti”. Più precisamente, egli ha dimostrato che in entrambi i casi “il testo poetico chiama in gioco una sua norma interna , una (anti)norma che prende le mosse per le sue deviazioni e innovazioni dalla norma tipica di altri registri e, più in generale, dei registri di uso comune. Questa (anti)norma nel suo lavoro di contrapposizione e ricostruzione di un tessuto linguistico si fonda sull’accentuazione creativa di alcune proprietà fondamentali delle lingue (…): l’equilibrio tra arbitrarietà e iconicità, la ridondanza, la contrapposizione tra lessico e grammatica, l’indeterminatezza”. Il libro si chiude con un richiamo a Vico ed all’ipotesi che la lingua poetica possa essere considerata la fonte comune della nostra facoltà di linguaggio. Immaginiamo che non dispiacerà al grande filosofo napoletano se insieme a lui ricordiamo Maria Zambrano quando scrive che “la poesia è la migliore amica della misericordia”.
Nella prima serata della manifestazione l'emozione è stata davvero tanta...in molti si sono meravigliati della bellezza di questa "unione" tra udenti e sordi.
Giornata densa, piena di emozioni difficili da descrivere a parole…reltori poetici, artisti filosofi, interpreti danzanti, sottotitolatrice mitragliante, tirocinanti scatenati, sordi che ballano al ritmo del reggae, domani si può iniziare ad apprendere la lingua dei segni, o diventare batteria u mana con le corde vocali e poi improvvisatori e studiosi a rimare per il Mediterraneo…
Paolo Scarnecchia
Bella serata ma poteva essere pubblicizzata un po’ di più per far arrivare molta più gente!!!
Nicolas
Bella serata , peccato per la poca gente,e ottima musica.
Cicialeo
Bellissima serata peccato ce ne sono sempre poke di così. Annalisa
Bellissima serata pekkato per la poca gente jamu tutti a broduuuuuuuuuuuuuuuuuuu……
Giuseppe
Suoni, mani che danzano, voci ed emozioni. Veniteeeeeeeeeeeeeeeeeee a sentire e vedere con noi le mani che cantano e la voce che risuona.
Donata
Integrazione iniziale ottima tra persone udenti e sorde.
Raffaella De Cicco
È la prima volta che partecipa a questo evento. Questa integrazione tra persone sorde e udenti non so quali sono i risultati ma alla fine potro dirlo..ma l’impatto sia molto buono.
Maria Lucia Franchina (testimonianza ragazza sorda)
È bellissimo, provo tante bellissime situazioni anche perché c’è la lis e i sottotitoli…servizio completo..probabilmente grazie a questo posso provare queste emozioni.
Antonio Bottari (testimonianza ragazzo sordo)
Ieri sono arrivata qui con l’aereo, dopo mi hanno accompagnato. Pensavo che la Calabria non fosse cosi bella e sono rimasta molto meravigliata da piante, montagne. Io sono l’unica artista sorda arrivata ieri e sono contenta di aver incontrato Paolo Scarnecchia, persona speciale. Ho parlato con lui senza interprete e sono rimasta meravigliata. Stamattina, mi hanno fatto vedere la Sila in particolare un posto bellissimo…Quando sono arrivati tutti gli amici sordi e sapere che aveva organizzato Paolo mi ha colpito. Sono contenta che la lis sia mostrata anche agli udenti in modo che sia conosciuta. È importante è farla conoscere anche agli udenti e soprattutto capire cosa vuol dire il silenzio. Adesso è poco dirlo, ma sicuramente l’integrazione sarà bellissima e piena di emozioni.
Lucia Daniele (poetessa sorda)
Nella sua vita non si aspettava questo evento. Paolo ha pensato di inserire musica e lis e ha detto che sotto i segni c’è musica. Gli udenti usano le parole e fanno musica. Ma anche i sordi lo fanno. È la prima volta che si organizza un evento con musica rap e interpreti. Sono stupita di come le interpreti riescono a fare vedere la musica. Domani vorrei vedere gli artisti sordi mostrare le loro impressioni.
Rosaria Giuranna (poetessa lis)
Etichette: redazione-reference, vis musicae 2009
Co'Sang è il nome di un duo napoletano di rappers, all'anagrafe Antonio Riccardi ('Ntò) e Luca Imprudente (O' Luchè). Crescono nel rione Marianella, ai confini con Scampia, quartieri testimoni di cruda realtà che i due MC's partenopei rappresentano grazie all'eloquente metrica dei loro versi in napoletano. Ne consegue che il loro stile si diversifica dalla massificazione mediatica e va a categorizzarsi sotto il genere "hardcore hip-hop". Inoltre, la loro è una presenza sporadica a livello di produzioni discografiche, ma massiccia per quanto riguarda i live.
Nascono artisticamente nella seconda metà degli anni 90 e le loro collaborazioni con artisti del calibro di Inoki ne testimoniano le loro indubbie capacità e il loro flow tutto partenopeo condiviso con altri personaggli del calibro di Lucariello e La Famiglia. La prima apparizione ufficiale del duo napoletano è, invece, risalente all'album della crew partenopea Clan Vesuvio "SpaccaNapoli".
Nel 2005 vede la luce il loro primo album, intitolato Chi More Pe' Mme, composto da 16 tracce che dipingono una Napoli attuale e senza compromessi. Le produzioni sono opera di O'Luchè, ma molte sono le co-produzioni e le partecipazioni: da O' Red del Clan Vesuvio a Lucariello, Fuossera, il rapper giamaicano 2Bad e il cantante reggae americano Elementree . A ottobre del 2006 la Universal Music ha deciso di occuparsi della distribuzione di Chi More Pe' Mme. Essere distribuiti da una major ha sicuramente garantito un notevole successo al duo, che ha ottenuto anche la copertina della rivista Rumore.
A' Vita Bona è, invece, il titolo del loro nuovissimo album, anticipato dal singolo "Nun sai nient'e me" con il featuring dei Fuossera, anche loro napoletani di Piscinola.
Ovviamente, siamo sicuri che Luca e Antonio non tradiranno le attese e che verremo deliziati dalla loro "poesia cruda", fatta di rime chiare e potenti, senza troppi giri di parole, specchio di una società che, come diceva Neffa in una sua famosissima canzone, sta ancora "aspettando il sole".
Inaugurazione – ore 18.00
Fabio De Chirico – Soprintendente Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria / MiBAC
José António Cabrita do Nascimento - Director Regional de Cultura do Alentejo (Portugal) / MC
Donata Chiricò, Daniele Gambarara, Rosaria Giuranna, Virginia Volterra
Segni che non si interrompono:con Tommaso Russo
Disciplina nata agli inizi degli anni '80, il beatboxing nasce dapprima come strumento di improvvisazione che fa da supplemento alle rime improvvisate dai rappers. Successivamente, però, si afferma anche come disciplina a sé stante venendo considerata presto come la quinta disciplina dell'hip-hop (dopo il writing, il rap, il djing e la breakdance). Consiste nella riproduzione vocale di una serie di strumenti in successione con il fine di realizzare una vera e propria base musicale con il solo ausilio dell'apparato fonatorio.
Sottolineiamo ancora una volta come gli States siano stati il paese pioniere di quest'arte. Negli anni '80 Doug E. Fresh fu uno dei primi ad affermarsi a livello internazionale con la creazione dell'etichetta Beat Street. Attualmente il re indiscusso di questa disciplina è Rahzel, meglio conosciuto come The Godfather of Noise.
E in Italia?In questo momento i migliori beatboxers sono Dhap, che vive a parma ma è nato a Crotone, ed il nostro ospite, Alien Dee. Siciliano di nascita, special guest alla prima World Human Beatbox Convention a Londra nel 2003, Davide Di Paola è conosciuto nella scena mondiale come uno degli innovatori del beatbox sia per tecniche che per originalità. E' il vero e proprio musicista del beatboxing!!!7 anni di esperienze on stage e in studio, innumerevoli show sui palchi italiani ed internazionali.
Ideatore del primo vinile per “scratch djs” interamente concepito col solo utilizzo di un microfono, 3Dee Battle Breakz. Attualmente è in studio per la registrazione di “Taken”, un concept album che sarà la pura espressione musicale del beatbox.
E allora, non ci resta altro che seguirlo ed ascoltare dal vivo la sua arte. Vis Musicae regalerà al pubblico calabrese una delle espressioni più eccellenti di una disciplina che, seppur lentamente, sta facendosi apprezzare anche nel territorio italiano.
"La musica è rivelazione più alta di ogni saggezza di ogni filosofia''
Ludwing van Beethoven
«Mi sento solo uno strumento del disegno di Dio»- sono queste le parole quasi sussurrate, con voce sommessa da padre Thomas Mc Coughlin, sordo fin dalla nascita dedito da oltre 30 anni all’evangelizzazione e all’apostolato dei sordi nelle diocesi di Honolulu, Denver e San Francisco.Dalla sua esperienza e dalla sua tenacia è nata un’avventura che, sotto il nome di “Domenicani missionari per l’apostolato dei sordi”, raccoglie una comunità di sacerdoti e religiosi sordi, ed opera negli Usa per l’apostolato delle persone sorde.Un modo, ad oggi unico nel suo genere, di far vivere la spiritualità domenicana anche a chi non ha l’udito, che aiuta a penetrare il muro del silenzio e ad edificare così su un terreno fertile di spiritualità, attraverso il rispetto della Regola di Sant’Agostino e della predicazione del Vangelo per mezzo della lingua dei segni.