Non consoscevo vis musicae, ma adesso credo che verrò anche il prossimo anno.
ritengo che sia una rassegna molto interessante. sono molto contento perchè per me ha rappresentato un punto di incontro tra diverse espressioni artistiche appartenenti a culture diverse. se crediamo nel fatto che la condivisione e il confronto siano elementi che permettono di crescere e di arricchire la nostra conoscenza sulle cose e sul mondo, vis musicae è proprio il luogo adatto in cui diverse influenze musicali trovano una buona opportunità di dialogo.
Da studente di musicologia (università di Palermo) devo dire che la partecipazione a questa rassegna mi ha arricchito molto, specialmente perchè in questa occasione ho avuto la possibilità di riflettere sulla percezione del ritmo da parte anche di soggetti sordi, visto che proprio quest'anno vis musicae si concentra anche sulla lingua dei segni.
Ho avuto conferma di una cosa che ho sempre pensato, cioè che nonostante i sordi non possono avere una percezione dei suoni e del loro timbro, possono invece percepire la pressione del suono; l'esperimento che ha visto come protagonisti Alien Dee e Gabriele Caia testimonia questo fenomeno: il suono ha un "peso" che può essere percepito da ogni essere umano, udente o sordo.
Molto interessante l'aspetto del "ritmo visivo" ovvero della percezione del movimento e delle figurazioni ritmiche attraverso il referente corporeo o un possibile referente grafico presente all'interno di un sistema convenzonale che può essere il pentagramma (nel caso della musica), la linea nel caso della pittura, la forma plasmata nel caso della scultura.
Cosa posso aggiungere ancora?
Vis musicae è quel mare nel quale affluiscono diversi "torrenti culturali"..mi ha insegnato molto e mi ha ricordato che c'è ancora molto da imparare.
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