Leggevo su internet una curiosa intervista, rilasciata dal professor Marcello Valletta, docente di lettere e assistente della comunicazione per i sordi, a Giuseppe Malchionna. In questa, riassumendo, veniva asserito: "Lingua dei segni, chat, sms e fax gli strumenti più utilizzati".
Prendendo come riferimento alcune città italiane, -Oggi i sordi, su 450.000 abitanti, sono circa 400 vale a dire meno di un uno ogni 1.000 abitanti. Quelli in età scolastica non raggiungono neppure le 30 unità.- Dice Valletta.
E, con l'intento di chiarire il modo migliore per comunicare con le persone sorde, continua -La sordità purtroppo, rispetto ad altri tipi di handicap ha una particolarità: è invisibile e quindi sottovalutabile. L'ostacolo primo che ci fa rendere conto della sua complessità è l'aspetto comunicativo e relazionale.
Quando abbiamo occasione di parlare con un sordo occorre innanzitutto osservare delle regole semplici ma importanti come, ad esempio, guardarlo mostrandogli in pieno il proprio viso al fine di consentirgli una comoda labiolettura, di intuire cioè dai movimenti delle nostre labbra quanto stiamo dicendo. È bene anche articolare in modo visibile le parole, non essere frettolosi o non mangiarsi le parole, utilizzare insomma un linguaggio semplice evitando parole troppo complesse o poco usate, che sia insomma alla sua portata. Il sordo, in linea di massima, non ha sviluppato il linguaggio apprendendolo in modo progressivo, come una persona udente, sentendo le parole pronunciate dagli altri ripetendole e vedendosele corrette in caso di pronuncia errata ma ha dovuto imparare il linguaggio attraverso una rieducazione logopedica, paziente ed impegnativa. Per loro il linguaggio è qualcosa che è stato appreso in modo indiretto ed in forma mediata.-
Ma oggi i sordi come comunicano?
Occorre fare delle distinzioni per comprendere il loro modo di comunicare.Tra questi soggetti alcuni sono nati sordi, altri lo sono diventati in età diversa, alcuni sono figli di sordi oppure hanno un genitore sordo e l'altro udente o sono figli di udenti, inoltre alcuni sono segnanti ed altri oralisti. Questa loro diversità familiare incide in modo molto netto sull'aspetto comunicativo. Ad esempio, un bambino sordo figlio di sordi segnanti (che comunicano utilizzando la lingua dei segni) non avrà alcuna difficoltà a parlare con i genitori di un determinato problema, essi parlano la stessa lingua, si capiscono immediatamente e i contenuti comunicativi vengono veicolati con lo stesso codice linguistico espressivo. Per i bambini sordi figli di udenti cade la modalità sordo-sordo e nasce quella udente-sordo che implica un lavoro più complesso, ma non per questo meno utile. E' chiaro, non possiamo qui affermare la superiorità della lingua dei segni rispetto all'oralità del linguaggio, ma non possiamo neppure sostenere il contrario.
La verità, si è sempre detto, sta nel mezzo. Oggi i sordi vivono pienamente la loro vita nel mondo di udenti, non sono più isolati e per questo è indispensabile che abbiano un buon livello culturale ed una buona capacità linguistica. Su questo aspetto la scuola sta ultimamente investendo molto. Bisogna però che si eviti la contrapposizione velata tra mondo dei sordi e mondo degli udenti, occorre uscire fuori da queste vecchie posizioni nel rispetto delle due identità dei sordi e degli udenti.
Ma fra loro come comunicano?
Esistono diverse modalità. Quando parlano tra loro, i sordi utilizzano per lo più la lingua dei segni, uno strumento che si basa sull'articolazione di mani e braccia accompagnata da espressioni del viso. Ha un'altra grammatica rispetto al parlato, è diversa dall'oralità degli udenti ed ha dei parametri formazionali suoi specifici. Questa comunicazione è possibile solo tra sordi oppure tra sordi ed udenti "addetti ai lavori". Tra loro molti utilizzano il D.T.S. (Dispositivo Telefonico per Sordi) definibile come un telefono alternativo alla vocalità. E' dotato di tastiera con la quale si può scrivere un messaggio e, utilizzando un neologismo, si può chattare. Il limite di tale strumento, oltre una certa lentezza legata al dover digitare le lettere, sta nel fatto che è utilizzato dai soli sordi che comunicano a distanza tra loro. Un udente non comprerà mai per sé un DTS a meno che non debba comunicare abitualmente con un sordo. Per inviare e ricevere messaggi i sordi possono utilizzare anche il fax che, a differenza del precedente, è uno strumento comunicativo d'uso comune anche tra gli udenti. Oggi poi anche il massiccio uso dei cellulari e dei messaggi sms ha fatto breccia nel mondo dei sordi che scambiano messaggi in tempo reale con tutti, sordi ed udenti. Inoltre anche l'uso di internet, la posta elettronica, con l'invio appunto di e-mail, sta permettendo un ingresso più pieno dei sordi nei vari contesti della cultura moderna. Si pensi ad esempio anche alle chat per mezzo delle quali si comunica in tempo reale superando limiti che fino a qualche anno fa sembravano impossibili.
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