Aristotele e i pregiudizi sui sordi

Malgrado Platone avesse prospettato anche una lingua diversa da quella verbale dal IV secolo in poi, con Aristotele che definiva l'uomo come "animale linguistico", sui sordi cade una condanna.
L'Occidente iniziò a considerare il sordo come entità non umana o bambina cioè condannata ad un'eterna infanzia del pensiero (nel caso migliore). Aristotele aveva affrontato la questione della condizione cognitiva del sordo dal punto di vista della riflessione linguistica generale a partire dalla definizione tra suono, voce e linguaggio.
Egli rileva che mentre il suono può essere prodotto da un qualsiasi oggetto, la voce è il connotato degli esseri animali dotati di laringe. Essa è condizione necessaria ma non sufficiente affinchè ci sia il linguaggioil quale è "voce articolata" per mezzo della lingua. E i sordi sono appunto incapaci a modulare la voce in maniera significativa. "Il linguaggio è proprio dell'uomo. Ogni essere che ha un linguaggio possiede anche la voce, ma non tutti gli esseri che hanno una voce possiedono un linguaggio. E' questo il caso dei nati sordi i quali sono sempre anche muti. Essi possono si emettere qualche suono vocale, ma non hanno alcun linguaggio" ( Historia Animalium). Senza avere mai espresso un giudizio di irreversibilità del loro stato, egli crea un precedente a cui si è richiamata tutta la tradizione che nel corso dei secoli ha sancito per i sordi la totale ghettizzazione sociale ( nonchè gli venivano preclusi i sacramenti, il diritto a stipulare contratti, testimoniare, godere di lasciti e di altri diritti di successione).
Nascono così i pregiudizi sui sordi e sulla loro condizione. Ad esempio per molto tempo si è chiamato il sordo anche "sordomuto", pensando che le persone nate sorde o diventati tali nei primi anni di vita fossero incapaci di parlare. Il mutismo dobbiamo capire che è un effettoin questo caso della sordità. I sordi sono semplicemente privati della possibilità di ascoltare i suoni prodotti nell'ambiente che li circonda e di autocontrollare le loro produzioni vocali, ma sono potenzialmente in grado di parlare perchè dotati di un apparato fonatorio integro e identico a quello di qualsiasi persona normale. Essi diventano muti a causa della loro sordità perchè la capacità di articolare i suoni, per imparare a parlare, è attivata dall'ascolto: noi parliamo solo perchè sentiamo...la voce infatti riproduce solo ciò che l'orecchio è in grado di ascoltare.
Altro pregiudizio sui sordi da sfatare è che essi sianomentalmente ritardati o stupidi. Il sordo non ha un deficit cognitivo nè un danno neurologico ma solo un deficit sensoriale. Qualsiasi uomo se non viene posto precocemente nella condizione di acquisire una lingua (sia essa verbale o dei segni) entro la prima infanzia, e se non vive in un ambiente socioculturale stimolante, puà acquisire un ritardo nell'apprendimento e nello sviluppo psicointellettivo ed emotivo.

0 commenti: