[Ambienti digitali] La componente «bestiale»

Ester
mi dice, leggi (eh?!):
"La componente «bestiale» dell'uomo va addomesticata usando altri mezzi.
Peter Sloterdijk non mancava di citare uno degli autori che, a suo dire, meglio incarnerebbero lo spirito e i limiti dell'umanismo moderno e contemporaneo, quell'umanismo basato su un'«etica dell'alfabeto» e un assoluto primato del libro come oggetto di mediazione fra l'uome e la sua, forse insopprimibile, «animalità». Ciò che Cicerone chiamava humanitas - osservava il filosofo tedesco - nella sua essenza altro non è che una complessa strategia di «telecomunicazione», ossia la capacità di creare «amicizie a distanza», di legare e «addomesticare» la specie attraverso il medium della scrittura.
Critico nei confronti di questo modello di «addomesticamento intellettuale», strutturato sulle nozioni di alfabetizzazione, istruzione, educazione e scuola, Peter Sloterdijk ha ingaggiato una vera e propria battaglia contro le scorie di un umanismo incapace non solo di cordinarsi nella postmodernità, ma persino di leggere retrospettivamente le coordinate del proprio mondo andato oramai irrimediabilmente in frantumi. L'umanesimo affidato alla «lettera», chiosa ancora oggi Sloterdijk, è definitivamente morto. La componente «bestiale» dell'uomo va addomesticata se non proprio per altri fini, quanto meno con altri mezzi."
http://materialiresistenti.blog.dada.net/


in nota, dal manuale dell'editor:
0.1 Primi testi. Sei topiche ( .. ) Dalle prassi comunicative della performace può scaturire lo sforzo etico di generalizzare l'esperienza vaga del mondo perverso "reso furioso dalla percezione" che scaturisce dalla lettura dei media. "In che modo è possibile oggi concepire il divenire furioso della specie umana? L'immiserimento dell'immaginario rende l'esistenza una cosa pazza, umiliata, offesa nella sua parte più istintuale e creativa. (..) Divenire una "cosa pazza" significa subire una privazione di mondo che l'effetto della catalogazione tende a celare: lo smarrimento di una capacità di progettare ed immaginare proprio all'interno della trasformazione."2, Tiziana Villani dall'intuizione di Giordano Bruno accetta di compromettersi nei media con le tensioni contraddittorie del sentire umano per tentare sempre di dire proprio le cose come stanno anche occupati in cose che non ci riguardano minimamente.

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